Sollevo una tazza vuota e chiedo in silenzio
che le mie destinazioni accolgano quello che sono,
cosicché io possa respirare.
I cerchi si allargano e inghiottono le persone.
Per mezza vita dicono buonanotte a mogli sconosciute.
Ho la testa piena di domande e un maestro nell’anima.
Va così.
Non venire più vicino o dovrò andare via.
Ci sono posti che mi attirano come la forza di gravità.
Se mai qualcuno potesse trattenermi a casa
saresti tu.
Tutti quelli che incontro, nelle gabbie che si sono comprati,
chiedono di me e del mio vagabondare.
Ma io non sono mai quello che credono loro.
Sono rabbioso e puro in tutti i miei pensieri,
e sono vivo.
Vento nei capelli, mi sento parte di ogni luogo.
Sotto la superficie c’è una strada che è scomparsa.
A notte fonda ascolto gli alberi:
stanno cantando con i morti,
sulla mia testa.
Lasciami trovare un modo d’essere.
Pensami come un satellite che orbiterà per sempre.
Conoscevo tutte le regole ma le regole non conoscevano me.
Garantito.
(Eddie Vedder, Guaranteed)
leggo le prime righe e così tra le pieghe di una giornataccia a lavoro, dopo aver visto un cartello amaro "via primo maggio" scritto a mano nella strada dei capannoni, sembra mi parli anche oggi e poi la riconosco finalmente. davvero un bel testo, una bella canzone perfetta per la storia che racconta.
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