giovedì 6 maggio 2010

NEVE FRESCA

Ieri mattina mi sono svegliato sotto la neve. Nei prati stava già crescendo l’erba nuova, ma a mezzogiorno era tutto bianco intorno a me. Un temporale di lampi e tuoni ha riportato di colpo l’inverno da queste parti. Sono rimasto per tutto il giorno barricato in casa, stufa e camino accesi, leggendo Chatwin e guardando fuori. Misuravo lo strato di neve che si accumulava sul balcone: cinque, dieci, quindici centimetri. Verso le sei di sera il temporale si è calmato e quella distesa bianca è diventata abbagliante, per il sole che è spuntato a ovest poco prima del tramonto. Ho infilato giacca a vento e scarponi e sono andato a fare un giro. Nessun essere umano in vista, ma dopo un po’ ho trovato le tracce dei miei vicini di casa: una lepre, una coppia di caprioli. Avendo visto da poco Alice in Wonderland, ho deciso di seguire la lepre. Le impronte a V partivano dalla sua tana sotto un muretto a secco, di quelli che segnano i confini dei pascoli. Percorrevano un pezzo di sentiero nel bosco e poi, con mia grande sorpresa, si dirigevano verso casa: la lepre aveva fatto un giro intorno al palo della luce, era andata a bere alla fontana, era perfino saltata sul tavolo che c’è in giardino. Infine aveva scavalcato lo steccato, allontanandosi verso l’alpeggio grande. Sopra le orme non era caduta altra neve: dunque, mentre io seguivo lei, la lepre era venuta a trovare me.

Frase del giorno: Non ho nessuna particolare religione stamattina. Il mio Dio è il Dio dei Camminatori. Se cammini abbastanza, probabilmente non hai bisogno di nessun altro dio. (Bruce Chatwin)

5 commenti:

  1. cammina un po' anche per me: ecco un favore che vorrei chiederti, più di un libro o di un racconto
    Lorenzo

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  2. simpatica questa cosa di te e della lepre che vi girate intorno; in fondo la faccenda é che non siamo proprio fatti per camminare da soli.

    Bella quella lista di libri da portarsi su.
    Io mi sto (ri)leggendo questi tre:
    http://talkin-walkin.blogspot.com/2010/05/friends.html

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  3. Neve il 6 maggio.
    Due te sè 'ndà ad abità?

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  4. lorenzo: promesso, una camminata la dedico a te.
    fausto: sai che non sono d'accordo? io invece riesco a camminare bene soltanto quando sono da solo. anche gli animali del bosco, se c'è qualcun altro non si fanno vedere...
    sandro: sono a duemila metri! e molto vicino a me c'è una montagna che supera i quattromila. ora dovresti avere abbastanza elementi per capire dove sono finito.

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  5. Credo che non sarò mai altro che una lettrice. Perché non m'importa di confondermi tra la verità e la finzione. (Sento troppo bene il tonfo degli scarponi e il frusciò della giacca a vento mentre ti prepari ad uscire nel silenzio). In quella vaghezza sono certa di poter trovare le domande che mi servono per camminare con il passo giusto.
    O forse é soltanto questa evidenza del fatto che scriverai, che lo stai facendo.

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