domenica 20 marzo 2011

IN LETTURA

Racconti, sempre racconti. Se gli editori italiani andassero avanti così, potrei anche non aprire più un romanzo in vita mia. L’uscita di raccolte vecchie e nuove, in questo periodo, segue alla perfezione i miei ritmi di lettore. Ne ho cinque sul comodino, oggi parlo delle prime tre.

Richard Yates, Bugiardi e innamorati (minimum fax). È la seconda e ultima raccolta di Yates, del 1981. Molto diversa dalla prima, Undici solitiduni, soprattutto per l’impressionante adesione dei racconti alla vita dello scrittore. Conoscendola un po’, sembra di leggere i capitoli di un’autobiografia: il rapporto infantile con la madre, artista frustrata e onnipresente; l’arruolamento nell’esercito appena in tempo per visitare Parigi liberata; il ritorno a New York, il lavoro nella pubblicità e il matrimonio; il nuovo soggiorno in Europa, questa volta a Londra, con il sogno di fare lo scrittore a tempo pieno; la crisi coniugale e la separazione; il periodo trascorso a Hollywood come sceneggiatore. Ma il valore del libro non è tutto qui. Almeno due racconti sono memorabili: “Bugiardi e innamorati” (quello ambientato a Londra, tra sogni letterari e sotterfugi sessuali) e “Addio a Sally” (quello ambientato a Hollywood, in cui per tutto il racconto aleggia lo spettro di Fitzgerald, ma io, chissà perché, ci ho sentito anche John Fante e il suo Arturo Bandini). Tolta l’ossessione materna, Yates dà il meglio di sé quando parla di coppie, e lì davvero sembra di sentir suonare un'orchestra: con la grancassa dell'attrazione sessuale, gli archi dell’amore romantico, i fiati del tradimento, del disamore e del distacco che sempre chiudono il concerto.

Harold Brodkey, Primo amore e altri affanni (Fandango). Brodkey è uno di quegli autori di culto scomparsi misteriosamente dalle nostre librerie. Io, almeno, questo libro lo cercavo da anni. È una raccolta di nove racconti del 1958, molti dei quali usciti in precedenza sul New Yorker. All’epoca suscitò entusiasmi, tanto che alcuni critici salutarono l’esordio di un nuovo maestro: solo che, dagli anni Sessanta, Brodkey si mise a scrivere un’opera sofferta e interminabile, migliaia di pagine intrise di nostalgia che gli valsero l’etichetta di “Proust d’America”, e che sarebbero uscite in parte come racconti (Storie in modo quasi classico, 1988), in parte come romanzo (The Runaway Soul, 1991, lungo quasi 900 pagine e inedito in Italia). Se volete saperne di più, c’è un bell’articolo di Fernanda Pivano nell’archivio storico del Corriere. Sembra che nel prossimo futuro Fandango ripubblicherà tutto quanto. Per ora, posso dire che i racconti soddisfano le attese. La raccolta è idealmente divisa in due parti: nella prima, quattro storie di ampio respiro tracciano un percorso di formazione tra infanzia, adolescenza e giovinezza; nella seconda, cinque storie brevi gravitano intorno a una stessa protagonista, Laura. A me sono piaciute soprattutto queste ultime. Più che Proust, sento risuonare le note di alcuni racconti “femminili” di Salinger.

The Paris Review: il libro della gente con problemi (Fandango). È la quarta antologia della Paris Review che Fandango pubblica, dopo due raccolte di interviste e una “bibbia” di cui ho già parlato un anno fa. In questo caso si tratta di racconti di varia lunghezza, dalle 5 alle 80 pagine. Che cosa posso dire, oltre che si tratta della migliore rivista letteraria d’America? Forse è il caso di fare alcuni nomi: Annie Proulx, Denis Johnson, Mary Robinson, Julie Orringer, Wells Tower, Miranda July. E dire che molti di questi racconti difficilmente usciranno in Italia in altra forma. A quanto pare, le antologie della Paris Review alla fine saranno otto: e io ho un piccolo scaffale di quaranta centimetri, tra il calorifero e il divano, che è già dedicato a loro. Tanto per farvi capire il valore di quella zona: sopra c’è lo scaffale con i libri sui pirati. La mia libreria è organizzata secondo un rigidissimo ordine sentimentale.

11 commenti:

  1. Ciao Capitano. Mi chiamo Antonio e ti scrivo da Catania. E' sempre un piacere leggere questi tuoi post. Non lascio quasi mai un commento, ma, essendo anch'io un appassionato del genere racconto, vengo qui sul tuo blog ogni quando ho bisogno di sapere dell'uscita di nuove raccolte. Yates l'ho già letto e in attesa che ci fai sapere le altre tue due letture, vado a comprarmi Brodkey.
    Un'ultima cosa: posso trovare i tuoi documentari sugli scrittori americani su youtube?Ho letto che raitre li ha riproposti ma ad orari inverosimili... Un caro saluto per i tuoi racconti e per i racconti di cui consigli la lettura.

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  2. mi segno Brodkey, non lo conosco.
    della paris review sono ancora alle interviste (sai quando esce il terzo volume?).
    a presto
    gabriele

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  3. antonio: grazie per i complimenti. i documentari singoli non si trovano, c'è solo quello sugli scrittori brooklyniani allegato al libro di laterza. le altre mie due letture - ti levo subito la curiosità - rispondono ai nomi di amy bloom e haruki murakami (ne scriverò presto).
    gabriele, ciao. i volumi della paris review stanno uscendo al ritmo di due all'anno, perciò punterei a vedere la terza raccolta di interviste verso l'autunno...

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  4. Sempre ottimi consigli di lettura, Capitano.
    "Bugiardi e innamorati" ordinato qualche giorno fa... e visto che c'ero ci ho aggiunto anche "Fedeltà" (magari parlerai anche di quello in uno dei prossimi post).
    A presto,
    max

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  5. Scrivere a New York! Mi sono innamorata
    di Nathan Englander con Scrivere a New York!
    Grazie...

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  6. Ciao Capitano, sono appassionata di letteratura nordamericana e di racconti in modo particolare...quindi credo di essere approdata nel posto giusto seguendo le tue tracce!! Anche se ho gia' letto che non sono disponibili vorrei molto vedere le interviste da te fatte per minimum fax "Il lato sbagliato del ponte"... davvero non ci sono speranze di vedere un'opera tanto interessante??? Complimenti per la tua attività e ....dacci qualche speranza please!!!!

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  7. Paolo:il libro laterza con annesso dvd l'ho preso non appena è uscito, cosa credi?
    ;-)

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  8. ciao raffaella: come dicevo, quei documentari non sono stati pubblicati e non si possono più vedere, a meno di trovare qualcuno che li ha e ti faccia delle copie. io mi sono bruciato il masterizzatore a forza di dare dvd in giro. magari qua in giro c'è qualche altro volenteroso?

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  9. Grazie, speriamo in qualche volenteroso...

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  10. ho cominciato a leggere "Primo amore e altri affanni" e mi tocca ringraziarti. ;-)
    gabriele

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  11. Purtroppo la Mary Robinson di questa raccolta in realtà è Mary Robison, che avendo scritto quel capolavoro che è "Dimmi" (minimum fax) si meritava un po' più di attenzione. Ringraziando per la segnalazione di "Primo amore e altri affanni".

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