(Grazie al mio amico Matteo ho scoperto questo decalogo di Etgar Keret. Mi è piaciuto molto e mi sono preso la libertà di tradurlo. Ci sono dentro alcune idee di cui parliamo spesso ai laboratori, in particolare il punto 2 e il punto 5. Il punto 1 invece lo prendo per me, come proposito per il libro nuovo.)
1. Godi della scrittura.
Gli scrittori raccontano sempre quanto sia duro il processo
di scrittura, e quanta sofferenza provochi. Mentono. Alla gente non piace
ammettere di godere del proprio lavoro. Scrivere è un modo di vivere un’altra vita. Molte altre
vite. Le vite di un’infinità di persone che tu non sei mai stato, ma che sono assolutamente
te. Ogni volta che ti siedi e affronti la pagina e provi a scrivere - anche se
non ce la fai - sii grato per l’opportunità che hai di espandere lo scopo della
tua vita. È divertente. È figo. È dandy. E non lasciare che nessuno ti dica il
contrario.
2. Ama i tuoi personaggi.
Perché un personaggio sia reale, deve esistere almeno una
persona al mondo in grado di capirlo e di amarlo, non importa se approvando o
meno quello che fa. Tu sei la madre e il padre dei personaggi che crei. Se non
li ami tu non li amerà nessuno.
3. Quando scrivi non devi niente a nessuno.
Nella vita se non ti comporti bene vieni sbattuto in galera
o in un istituto, ma nella scrittura si può fare tutto. Se nella tua storia c’è
un personaggio che ti attrae fisicamente, bacialo. Se c’è un tappeto che
detesti, brucialo nel bel mezzo del soggiorno. Quando scrivi puoi disintegrare
i pianeti e sradicare intere civiltà con uno schiocco di dita, e un’ora dopo la
signora del piano di sotto ti rivolgerà ancora il saluto.
4. Comincia sempre dal centro.
L’inizio è come il bordo di una torta bruciacchiato dalla
teglia. Puoi averne bisogno per ingranare ma non è davvero commestibile.
5. Cerca di non sapere come va a finire.
La curiosità è una forza molto potente. Non perderla per
strada. Quando stai per scrivere una storia tieni sotto controllo la situazione
e i bisogni dei tuoi personaggi, ma lasciati sempre sorprendere dalle svolte
della trama.
6. Non usare niente solo perché “si fa così”.
Gli a capo, le virgolette, i personaggi che mantengono lo stesso
nome anche se hai girato pagina: sono tutte convenzioni che esistono per
servirti. Se non funzionano lasciale perdere. Il fatto che una regola sia stata
applicata in ogni libro che hai letto non significa che debba essere applicata
anche nel tuo.
7. Scrivi a modo tuo.
Se provi a scrivere come Nabokov, ci sarà almeno una persona
che l’ha fatto meglio di te (si chiama Nabokov). Ma se scrivi a modo tuo sarai
sempre il campione del mondo dell’essere te stesso.
8. Assicurati di essere da solo nella stanza dove lavori.
Anche se scrivere al bar suona romantico, avere altra gente
attorno a te ti rende conformista, che tu te ne accorga o no. Quando in giro
non c’è nessuno puoi parlare da solo o metterti le dita nel naso senza problemi.
Scrivere è mettersi le dita nel naso, e in mezzo alla gente la cosa non viene
naturale.
9. Lasciati incoraggiare dalle persone a cui piace quello
che scrivi.
E prova a ignorare tutti gli altri. Quello che hai scritto
semplicemente non è per loro. Non importa. Il mondo è pieno di scrittori. Se
cercano bene ne troveranno uno che li soddisfa.
10. Ascolta tutto quello che ti dicono ma non dar retta a
nessuno (a parte me).
La scrittura è il territorio più privato al mondo. Nessuno
può insegnarti come ti piace il caffè, e nessuno può insegnarti come scrivere. Se
qualcuno ti dà un consiglio che suona bene e senti che è giusto, usalo. Se il
consiglio suona bene e senti che è sbagliato, non ci perdere nemmeno un
secondo. Potrà andar bene per qualcun altro ma non per te.
Geniale. Bellissimo. Ispiratore. Liberatore. E oserei dire anche liberatorio! Grazie.
RispondiEliminaBellissime parole e sacrosante verità
RispondiEliminaMolto bravo, Keret. E complimenti per Sofia.
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