Da un po' di tempo mi gira per la testa l'idea di un laboratorio di scrittura sul paesaggio. Se ci penso mi sembra che questo sia il filo delle mie letture degli ultimi anni, da Hemingway a Karen Blixen, da Thoreau a Sylvain Tesson, da Chatwin a tutti gli altri vagabondi come lui. Non importa che abbiano scritto romanzi, memorie o diari di viaggio, né che raccontino di boschi o città, paesi abitati per molti anni o attraversati in un giorno: i luoghi sono l'oggetto del loro sguardo e scrivere è un tentativo di coglierne l'anima. Non è facile riuscire a dire che tipo di talento sia. È necessario saper guardare, prima di tutto. E amare quel che si osserva, altrimenti non c'è alcun motivo per fare la fatica di scriverne. E poi sapersi nascondere e svelare il giusto, perché si finisce sempre per raccontare, insieme ai luoghi, se stessi. Si tratta, in fondo, del rapporto tra un dentro e un fuori: dove il fuori è il paesaggio, il dentro sono io, e scriverne significa esplorare entrambi.
Ora io so una canzone dell'Africa - pensavo - una canzone della giraffa e della luna nuova sdraiata sul dorso, dell'aratro nei campi e dei visi sudati dei raccoglitori di caffé - ma sa l'Africa una canzone che parla di me? Vibra nell'aria della pianura il barlume di un colore che ho portato, c'è fra i giochi dei bambini un gioco che abbia il mio nome, proietta la luna piena sulla ghiaia del viale un'ombra che mi somiglia, vanno in cerca di me le aquile del Ngong?
Un laboratorio così non si può fare in città. O forse lo potrebbe fare qualcun altro, ma non io: la mia palestra dello sguardo, come diceva un fotografo che amo molto, è la montagna. Così ho pensato di farlo nei rifugi alpini. Ma i rifugi veri, non i ristoranti d'alta quota: quelli che distano almeno un paio d'ore di cammino dalla strada più vicina. Quelli che non stanno su montagne famose ma sopravvivono, per principio e per passione, su montagne in cui di gente ne passa molto poca. Mi piacerebbe andare lì. Ho in mente dei laboratori di tre giorni, in cui si cammina, si legge, si scrive, si sta un po' da soli e un po' insieme, si lavora, ci si riposa, si beve del buon vino. Questo è un annuncio non solo agli scrittori, ma anche ai rifugisti: cerco rifugi belli e isolati che sposino il mio progetto!
Il primo l'ho trovato: è il Rifugio Falc in Valtellina, al Pizzo Tre Signori (www.rifugiofalc.it). I giorni: 2-3-4 settembre. Cerco dieci o dodici coraggiosi che vengano lassù con me. Il luogo è piuttosto selvaggio e l'accesso faticoso: è strettamente necessario sapersi muovere in montagna in autonomia. Per informazioni sul rifugio si può scrivere a Elisa, che lo gestisce eroicamente (info@rifugiofalc.it), per tutto il resto a me. Vi aspetto.
Questo non è "servito", ma tutte le altre caratteristiche le ha: Rifugio Avert Darengo
RispondiElimina(poi magari ti scrivo per settembre al Falc)
Bellissima iniziativa!
RispondiEliminaE' consigliabile anche per una come me, che non è abituata alle camminate in montagna?
interessante! bello!
RispondiEliminascusate, mi paleso :)
Eliminaentro quando ci si può iscrivere?
Laura
Prima che finiscano i posti, che sono 12.
EliminaMi sa che stanno andando via abbastanza in fretta.
Paolo, bellissimo progetto!
RispondiEliminaPuoi valutare anche qualche rifugio sugli Appennini? (per esempio in abruzzo).
Troppo disagevole?
Perché io verrei dagli appennini alle Alpi..
Mi informo subito e mi iscrivo.
Nicola
Ciao a tutti, grazie mille. Siamo già ricevendo le prime iscrizioni e sono molto contento.
RispondiEliminaJessica: il luogo è piuttosto selvaggio. Arrivarci richiede 2-3 ore di cammino da dove si lascia la macchina e anche camminare per i sentieri lì intorno non è proprio consigliabile per chi non ha nessuna esperienza. Io non mi sentirei molto tranquillo a lasciarti andare in giro da sola...
Nicco: certo che valuto l'Appennino!
Simone: vado a cercarmi anche quel rifugio.
Ok! grazie per il chiarimento!
Eliminaspero in un altra occasione come questa!
Come ci si iscrive? Io sono interessata, con altre 2 persone. Milena
EliminaSe mi prendi... io ci sarei... Ti ho scritto anche un messaggio sulla pagina fb.
RispondiEliminaBellissima iniziativa, devo rifletterci due secondi ma mi sa che qui i posti volano come il pane, facci sapere quando sono esauriti! Grazie Paolo
RispondiEliminaCiao Paolo, io voglio partecipare! Per i costi quindi mi rivolgo direttamente al rifugio? In ogni caso, essendo abruzzese, se facessi qualcosa qui sulle mie montagne sarei davvero felicissima..
RispondiEliminaCiao Paolo, io vorrei iscrivermi! Ti ho mandato una mail per chiederti delle informazioni. Grazie! Andrea.
RispondiEliminaCiao paolo ben tornato.Ti suggerisco un rifugio:rifugio Del Freno Alpi Apuane.Se fai lì il corso ci sono anch'io.Distanza dalla strada 2 ore.Tra la Pania e il Corchiano. La domenica è molto frequentato,nei giorni infrasettimanali è perfetto. La zona è molto bella io sarei come a casa Saluti Vitaliano
RispondiEliminaCiao Paolo, mi piacerebbe partecipare a questa fantastica iniziativa. Come/dove posso trovare informazioni?
RispondiEliminaGrazie,
Maddalena
io non vengo per motivi piu' che ragionevoli,ma questa idea colma di respiro e le risposte in successione mi han ricordato quando ho fatto a botte con un rosso da bambina e forse anche dopo.e ho sorriso di sghimbescio.divertitevi.le montagne sono commoventi.e il cane di paolo molto bello.Alessandra
RispondiEliminanon so se è lecito dirlo,ma vitaliano bianchini mi ricorda un partigiano.
RispondiEliminano ,lecito direi di no.sempre alessandra
Per anonimo mi confondi con Vitaliano il cognome non lo ricordo protagonista del romanzo Asce di Guerra di Wu Ming.Io sono proprio Vitaliano saluti
RispondiEliminaUn'idea bellissima e tanti caprioli appostati dietro ai sassi ad aspettarti mi pare! Da tanto non cammino in montagna come si deve ma ricordo nitidamente le luci e il profumo di settembre quando l'aria è ormai cambiata e non è più estate. Rinuncio perché per allora la mia pancia sarà a lievitazione quasi ultimata ma metto nel casetto più vicino il sogno di poterlo fare l'anno prossimo e portare a casa un viso sorridente e qualche sasso per chi sarà arrivato. Buona avventura, spero sfornerete storie che mi facciano compagnia. Sara
RispondiEliminaBellissimo: un buon proposito per il prossimo anno. mandare tutto e tutti a quel paese e venire in rifugio.
RispondiEliminaSimone
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RispondiEliminaCiao Paolo, ci saranno altri laboratori? Conosci la Val Pellice? Samuele
RispondiEliminaCiao Paolo, ho appena finito "otto montagne" e mi ci sono ritrovata tantissimo, compresi due Bruno uno ossolano e uno trentino...
RispondiEliminaCercando qualche notizie sul libro sono capitata qui e leggo del rifugio falc che conosco e ha accompagnato alcuni momenti significativi della mia vita. Mi ha sempre colpito il luogo dove e' costruito, selvatico, aspro e "in bilico" tra due versanti. Immagino che il laboratorio di scrittura sia stato intenso e molto speciale...
Buona continuazione!
Buongiorno Paolo,
RispondiEliminapresto ci vedremo in quel di Bollate. Mi unisco a Samuele nel chiederti se ci sono in previsione altri laboratori "in quota".
Lettura/scrittura e montagne. Di meglio non c'è....
Roberto